In esclusiva per Esse A Magazine, l'intervista a Oric.
ESSE A: Ciao Oric, ti diamo il benvenuto su ESSE A, abbiamo avuto il piacere di assistere alle tue ultime esibizioni, in cui hai dimostrato di avere una grinta unica. Cosa vuol dire per te esibirsi ed esporsi davanti a molte persone con la propria musica?
ORIC: Ciao piacere mio sono davvero felice di essere qui a rispondere alle vostre domande. Esibirmi live è una sensazione unica che di regola non ti saprei neanche spiegare, perché ti trasmette vibes che nella routine giornaliera non vivi mai, un mix di emozioni tra grinta ansia e adrenalina ed una volta preso il microfono si trasformano tutte insieme in “cazzimma” come la definiamo noi, quella rabbia e quella voglia di prendersi il mondo è dimostrare quanta voglia c’è di emergere.
Questo è quello che significa per me esibirmi avanti le persone, far vedere quanto valgo.
ESSE A: Lo scorso 31 Ottobre hai riscaldato il pubblico del Dolcevita, aprendo la serata ad Artisti del calibro di Ernia e Geolier. Una grande responsabilità ma anche una grande emozione. Raccontaci la tua esperienza.
ORIC: Davvero una sensazione unica! Non è la prima volta che suono al Dolcevita ho avuto il piacere e la fortuna di suonare anche in apertura a Lazza sempre lì e posso dirvi che non sono cose da tutti i giorni per qualsiasi artista, per questo sono molto riconoscente per la possibilità che mi è stata data.
Il 31 ho suonato in terrazza martini con in console Dj Pachito Bovi, un amico in primis oltre ad essere un grande professionista, sfortunatamente non ho avuto modo di esibirmi davanti a tutta la folla, che si trovava in sala principale ma ho sentito comunque il calore del Dolcevita.
Credimi, sentire urlare la folla “Oric, oric oric” ha lasciato il segno, come spero di averlo lasciato io con la mia esibizione.
Colgo l'occasione per ringraziare tutti i ragazzi che erano lì a supportami, in particolare Antonio Cafaro, Mattia Di Benedetto e Gaetano Di Benedetto, gli organizzatori dell'evento che mi hanno dato la possibilità di esibirmi nel più grande club di Salerno, spero un giorno di poter ripagare la loro fiducia!
ESSE A: Il nostro magazine ha lo scopo di puntare i riflettori sulla scena urban salernitana, tu in 3 parole come la descriveresti e perchè ?
ORIC: Penso che a Salerno davvero non si dia valore giusto ad una scena fortissima, potrei farvi un sacco di nomi di emergenti che fanno la differenza come Peter Napo come Diablo! come anche Kunta, che ha dimostrato il proprio valore in Machete Mixtape.
è un mio fratellino “Dylan” non ha pubblicato ancora molti brani ma ha davvero un talento naturale che in pochi hanno la fortuna di avere. Credo che se puntasse in alto potrebbe raggiungere grandi risultati.
L' unica pecca della scena salernitana è la poca solidarietà: non ci si aiuta. La maggior parte degli artisti vive di invidia e assume un atteggiamento di superiorità, ci si relaziona con gli altri artisti guardandoli dall'alto verso il basso, senza capire che in realtà siamo tutti sulla stessa barca, almeno fin quando non si faranno i soldoni.
Dobbiamo essere più uniti, prenderei come esempio il movimento creato dalla “Nuova Sardegna” con Lowred Sgribaz Razer e gli altri.
ESSE A: Il 25 Ottobre hai pubblicato il video del tuo ultimo singolo “Rose senza spine”, come sta andando il suo rilascio?
ORIC: Il pezzo ha totalizzato 2k di views su Spotify e 1k su Youtube, ma i numeri poco importano. Views a parte ho sentito il calore della mia gente, mi sono arrivati davvero tantissimi messaggi di gente che si è complimentata, di gente che ogni giorno mi dice "ascolto il tuo brano tutti i giorni mi trasmetti emozioni". Era proprio questo l' obiettivo che mi ero posto con la pubblicazione del brano.
Voglio far capire quello che ho provato durante la scrittura del brano e quello che ho vissuto sulla mia pelle. Spero che continueranno a rispecchiarsi in ciò che dico e scrivo nei miei pezzi.
ESSE A: Con i tuoi ultimi brani "Dont’ cry" e "Rose senza spine", stai mostrando a tutti, nonostante la giovane età, una maturità artistica che sembra acquisita da anni. Quali sono state le tappe più importanti della tua formazione artistica e qual’è il tuo prossimo obiettivo?
ORIC: Mi fa piacere che i miei brani rispecchiano una certa maturità artistica, nonostante la mia giovane età. Le tappe più importanti sono stati i migliaia di confronti e consigli da parte di gente che fa musica da tempo come Re-p come Tonico 70, ma anche ragazzi della mia età perché credo che la cosa fondamentale per la crescita musicale sia il confronto e l apprendere migliaia di stili.
I prossimi obiettivi sono tutti per il 2023, vorremmo puntare molto sui social e sulla comunicazione, definiamola “breve” , con brani di 1:30 minuti, pubblicati con video su instagram, con lo scopo di renderli virali più facilmente.
2023 è il momento di Oric, fidatevi.
ESSE A: Concludiamo sempre le nostre interviste, con un saluto. Puoi salutare e ringraziare chiunque tu voglia. Inoltre consigliamo ai nostri lettori sia l’ascolto di “Rose senza spine” e sia di seguire Oric per tutte le novità.
ORIC: Ringrazio i ragazzi di ESSE A magazine, big supporto per queste iniziative, saluto il mio producer Giovis Joplin che non ho menzionato nell' intervista ma per me è un tassello fondamentale per la mia musica, infatti ogni brano è curato da lui e infine tutti i ragazzi che mi supportano RSV è nel posto.
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