Brigate Morte è il collettivo salernitano che sfida le convenzioni della produzione musicale tradizionale attraverso l'uso provocatorio dell'IA e una filosofia di "terrorismo musicale", rappresentando un cambiamento radicale nella scena musicale locale.
Nel panorama della musica emergente salernitana, ESSE A Magazine è orgogliosa di presentare il progetto più audace e anticonformista degli ultimi tempi: Brigate Morte. Questo gruppo, composto da Johnny Scuorno (Content Creator), Rocco Cocchia (SMM), Princi Fe$$a (Digital Strategist) e Kyav Hata (Ragazzo immagine), ha scosso le fondamenta della scena musicale locale con la loro proposta innovativa e provocatoria.
Brigate Morte nasce nel marzo del 2024, inizialmente come un semplice passatempo. Infatti il suo fondatore, Johnny Scuorno unisce una delle sue passioni, cioè la produzione musicale, ad un’intuizione davvero vincente. I tempi sono cambiati: quello che negli anni 90' richiedeva un impegno quasi sovrumano e risorse economiche significative, ora è alla portata di tutti grazie ai progressi tecnologici.
L’IA ha infatti trasformato radicalmente il modo di fare musica, rendendo l'abilità tecnica quasi superflua.
La tecnica è stata letteralmente martoriata e stravolta
Afferma Scuorno, sottolineando come oggi sia possibile creare una canzone semplicemente indicando all'IA cosa fare. Questo strumento ha reso obsolete molte delle competenze tradizionali, aprendo le porte a chiunque abbia un’ idea e un testo provocatorio.
La riflessione di Brigate Morte sull'uso dell'IA nella musica è illuminante. L'IA non ha solo reso accessibili strumenti di produzione musicale avanzati, ma ha anche democratizzato la creazione musicale stessa. Oggi, chiunque, anche senza competenze tecniche, può creare e pubblicare musica di qualità accettabile. Questo ha abbattuto le barriere all'ingresso, permettendo a talenti nascosti di emergere e sperimentare.
Tuttavia, questo progresso tecnologico non è senza conseguenze. La facilità di accesso agli strumenti di produzione musicale ha portato a una saturazione del mercato, dove emergere diventa sempre più difficile. Senza tralasciare che l'IA ha sollevato dibattiti sull'autenticità e l'originalità della musica e sul valore dell’arte.
Per Brigate Morte, l'IA è un'opportunità per ribaltare le convenzioni e sperimentare nuovi linguaggi musicali. La loro filosofia di terrorismo musicale è una risposta provocatoria a queste domande, sfidando le norme e abbracciando l'innovazione con un tocco di anarchia.
L'approccio di Brigate Morte è stato chiaro sin dall'inizio: un atto di terrorismo musicale. La scelta del nome non è casuale; rappresenta un attacco diretto alle convenzioni della produzione musicale tradizionale. Il passamontagna, inizialmente obbligatorio, simboleggia l'anonimato e la coerenza tematica e l'IA diventa l'arma perfetta.
Con il uno stile provocatorio e irriverente, Brigate Morte rappresenta un cambiamento radicale nella scena musicale salernitana, dimostrando che anche con le male parole si può fare la rivoluzione. Ma soprattutto Brigate Morte ridefinisce cosa significa fare musica nell'era digitale, con un approccio radicale e la riflessione critica sull'uso dell'IA, il collettivo salernitano pone l'accento sull'importanza dell'inventiva umana, proprio attraverso l'utilizzo dello strumento che sembrerebbe paralizzarla.
In conclusione il progetto Brigate Morte ci appare geniale e per fortuna, nonostante la spiccata inclinazione all'underground, sembra avere grandi piani per il futuro. Attualmente stanno lavorando a un nuovo disco, interamente dedicato a Salerno e presto potremo vederli esibirsi in uno spettacolo che promette di essere tanto esplosivo quanto la loro musica.
Restate sintonizzati su ESSE A Magazine per ulteriori aggiornamenti su questa straordinaria avventura musicale.
Comments